SIPRO Energy | Progettazione impianti Fotovoltaici

Verso
la società
di
domani

Verso la società di domani

La società, oggi, è di fronte ad una vera trasformazione energetica volta alla riduzione dei consumi e all’abbattimento delle emissioni inquinanti di gas serra. Questi obiettivi si traducono in un insieme di sfide generazionali di cui aziende e privati saranno protagonisti nei prossimi decenni.

Da un sistema elettrico tradizionale, caratterizzato da un modello di produzione energetica concentrata in pochi e grandi stabilimenti industriali alimentati da combustibili fossili, si sta passando gradualmente ad un sistema più distribuito e sostenibile, un modello produttivo diffuso organizzato in numerosi impianti di piccole dimensioni alimentati da fonti rinnovabili e sparsi sul territorio, più vicini ai consumatori finali. 

In uno scenario come questo, in cui il concetto stesso di energia viene ribaltato, emerge la figura del prosumer, un utente contemporaneamente produttore e consumatore dell’energia che produce, grande protagonista nella lotta al cambiamento climatico e nel garantire la sicurezza energetica. 

Uno strumento chiave nel processo di transizione energetica è il fotovoltaico, un’opportunità sempre più conveniente, specialmente dal 2013, quando l’energia prodotta con questa tecnologia è diventata più economica di quella prelevata dalla rete.

Arrivando ai giorni nostri, in uno scenario caratterizzato da costi energetici più alti e imprevedibili, i vantaggi risultano ancora più evidenti. 

Energia
da vivere,
energia
da condividere

In questo contesto, un ruolo chiave ed estremamente strategico è quello delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), ovvero associazioni di imprese, cittadini e pubbliche amministrazioni le quali, insieme, producono, condividono e utilizzano energia proveniente da fonti rinnovabili a livello locale, in un modello organizzativo in cui le persone diventano protagoniste di un modello energetico a km zero e di una scelta di sostenibilità sociale e ambientale con vantaggi e benefici a lungo termine per l’intera società.

Energia da vivere,
energia da condividere

In questo contesto, un ruolo chiave ed estremamente strategico è quello delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), ovvero associazioni di imprese, cittadini e pubbliche amministrazioni le quali, insieme, producono, condividono e utilizzano energia proveniente da fonti rinnovabili a livello locale, in un modello organizzativo in cui le persone diventano protagoniste di un modello energetico a km zero e di una scelta di sostenibilità sociale e ambientale con vantaggi e benefici a lungo termine per l’intera società.

Cosa sono
le comunità
energetiche
rinnovabili?

Nel dettaglio, una comunità energetica è un’associazione composta da aziende, cittadini, attività commerciali o enti pubblici locali, tutti accomunati dalla scelta di dotarsi di infrastrutture per produrre energia proveniente da fonti rinnovabili, sopratutto impianti fotovoltaici, condividendone l’utilizzo con tutti gli altri membri della comunità.

Dal punto di vista amministrativo, una CER è a tutti gli effetti un’entità legale, già prevista dalla Direttiva Europea RED II (2018/2011/UE) e introdotta ufficialmente in Italia grazie ala conversione in legge del Decreto Milleproroghe 162/2019.

Una comunità energetica può essere una realtà di quartiere, una comunità agricola, una comunità di borgo e così via. Non è necessario che l’impianto sia di proprietà della comunità: può essere messo a disposizione anche da un solo membro, addirittura da un soggetto terzo o, più comunemente, da più membri partecipanti, come nel caso di una PMI o una Pubblica Amministrazione che vogliano installare un impianto fotovoltaico su un proprio immobile per condividere l’energia prodotta e immessa in rete con altri cittadini.

CER: come funzionano?

Per funzionare, ogni comunità energetica prevede il coinvolgimento di un numero variabile di soggetti privati e/o pubblici all’interno di un vero e proprio ente legale caratterizzato dalla produzione di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.

Ad esempio, in relazione agli impianti fotovoltaici impiegati, questi ultimi possono essere condivisi – come nel caso di una centrale fotovoltaica o eolica a disposizione di tutta la comunità – o individuali – come i pannelli installati sul tetto di un’abitazione, di un’azienda, di una sede della pubblica amministrazione o di un condominio. 

Così facendo, i consumer – o consumatori passivi – diventano prosumer – o consumatori attivi e produttori – grazie alla possibilità di generare energia elettrica per l’autoconsumo attraverso i propri impianti e cedere quella in eccesso agli altri soggetti collegati alla smart grid. 

La smart grid è un’infrastruttura moderna e digitalizzata che permette il collegamento di tutti i membri della comunità energetica e ottimizza la gestione energetica, rendendola più efficiente in ogni fase di produzione, consumo e scambio.

Ogni partecipante della CER deve inoltre installare un energy box, un dispositivo di collegamento tra l’edificio, l’impianto e la rete locale, per assicurare la condivisione in tempo reale delle informazioni relative alla produzione, all’autoconsumo, alla cessione e al prelievo dell’energia. 

CER: come funzionano?

Per funzionare, ogni comunità energetica prevede il coinvolgimento di un numero variabile di soggetti privati e/o pubblici all’interno di un vero e proprio ente legale caratterizzato dalla produzione di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.

Ad esempio, in relazione agli impianti fotovoltaici impiegati, questi ultimi possono essere condivisi – come nel caso di una centrale fotovoltaica o eolica a disposizione di tutta la comunità – o individuali – come i pannelli installati sul tetto di un’abitazione, di un’azienda, di una sede della pubblica amministrazione o di un condominio. 

Così facendo, i consumer – o consumatori passivi – diventano prosumer – o consumatori attivi e produttori – grazie alla possibilità di generare energia elettrica per l’autoconsumo attraverso i propri impianti e cedere quella in eccesso agli altri soggetti collegati alla smart grid. 

La smart grid è un’infrastruttura moderna e digitalizzata che permette il collegamento di tutti i membri della comunità energetica e ottimizza la gestione energetica, rendendola più efficiente in ogni fase di produzione, consumo e scambio.

Ogni partecipante della CER deve inoltre installare un energy box, un dispositivo di collegamento tra l’edificio, l’impianto e la rete locale, per assicurare la condivisione in tempo reale delle informazioni relative alla produzione, all’autoconsumo, alla cessione e al prelievo dell’energia. 

I vantaggi delle CER

I vantaggi delle CER

AMBIENTALI

Le CER producono energia attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili, incentivando la diffusione dell’energia verde in sostituzione delle fonti fossili tradizionali. In questo modo vengono abbattute le emissioni di gas ad effetto serra e mitigati i cambiamenti climatici. 

AMBIENTALI

Le CER producono energia attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili, incentivando la diffusione dell’energia verde in sostituzione delle fonti fossili tradizionali. In questo modo vengono abbattute le emissioni di gas ad effetto serra e mitigati i cambiamenti climatici. 

ECONOMICI

Gli incentivi previsti per le CER sono cumulabili con ulteriori agevolazioni tra cui le misure Ecobonus, Superbonus e Bonus Casa, con la possibilità per cittadini, imprese ed enti di ridurre i costi energetici e aumentare le loro possibilità di risparmio.

ECONOMICI

Gli incentivi previsti per le CER sono cumulabili con ulteriori agevolazioni tra cui le misure Ecobonus, Superbonus e Bonus Casa, con la possibilità per cittadini, imprese ed enti di ridurre i costi energetici e aumentare le loro possibilità di risparmio.

SOCIALI

La diminuzione della spesa energetica e delle emissioni inquinanti aumentano la coesione interna delle comunità locali, promuovendo inclusione, collaborazione e consapevolezza da parte dei consumatori: un ottimo strumento per contrastare la povertà energetica e ridurre le disuguaglianze sociali. 

SOCIALI

La diminuzione della spesa energetica e delle emissioni inquinanti aumentano la coesione interna delle comunità locali, promuovendo inclusione, collaborazione e consapevolezza da parte dei consumatori: un ottimo strumento per contrastare la povertà energetica e ridurre le disuguaglianze sociali. 

Le Comunità Energetiche Rinnovabili
in Italia

Il rapporto Comunità rinnovabili 2021 redatto da Legambiente, conferma la presenza di ben 20 comunità energetiche rinnovabili attive o in corso di attivazione sul territorio nazionale, sulla base dell’attuale normativa, con livelli di potenza tra i 20 e i 60 kW.

Le Comunità Energetiche Rinnovabili
in Italia

Il rapporto Comunità rinnovabili 2021 redatto da Legambiente, conferma la presenza di ben 20 comunità energetiche rinnovabili attive o in corso di attivazione sul territorio nazionale, sulla base dell’attuale normativa, con livelli di potenza tra i 20 e i 60 kW.

Un investimento
per i privati

Costituire una comunità energetica rinnovabile è un’iniziativa che può partire da qualsiasi soggetto pubblico o privato come, ad esempio, un gruppo di cittadini che abitano all’interno dello stesso quartiere. 

Il primo passo da compiere è individuare l’area in cui si prevede di installare l’impianto – o gli impianti – di produzione e valutare quali fra i potenziali membri della comunità siano nello stesso perimetro dell’impianto. Successivamente vengono raccolti i consensi al trattamento dei dati di tutti i potenziali membri della comunità, insieme ai numeri delle loro forniture (POD), e si interroga il distributore di zona per sapere quali tra i soggetti interessati si trovino nello stesso perimetro.

Le comunità energetiche non hanno scopo di lucro, la forma più comune in cui vengono costituite è quella di associazioni non riconosciute, tramite un semplice contratto registrato fiscalmente con basse spese di gestione e iter burocratici snelli. Ogni comunità è caratterizzata da uno statuto non discriminatorio e inclusivo verso tutti i soggetti interessati a partecipare e in possesso dei requisiti richiesti. La struttura organizzativa è aperta e non prevede barriere d’ingresso come impegni di finanziamento o costi di iscrizione. 

Un'opportunità
per le aziende

Un esempio delle potenzialità di una CER? Prendiamo come riferimento un’azienda avente a disposizione abbastanza spazio sulla copertura del proprio immobile per un impianto di taglia 1MW. L’azienda potrà scegliere tra due opzioni per il dimensionamento dell’impianto.

Nel primo caso potrà decidere di produrre solamente l’energia necessaria al proprio fabbisogno, installando un’impianto di dimensioni tali da non saturare l’area disponibile sulla copertura. I benefici dell’impianto si tradurranno in un risparmio in bolletta legato all’autoconsumo e in ricavi derivanti dal surplus energetico venduto in rete.

Nel secondo caso, l’azienda potrà installare un impianto con di taglia maggiore e partecipare alla costituzione di una CER. Conseguentemente, oltre ai ricavi derivanti dal risparmio in bolletta e dalla vendita dell’energia in eccesso alla rete, i benefici economici della CER deriveranno inoltre dalla condivisione dell’energia in eccesso con gli altri membri che la costituiscono. 

I vantaggi derivanti dalla costituzione di una CER da parte della aziende non sono esclusivamente economici ma anche sociali. In questo scenario, le aziende hanno il ruolo di vere protagoniste, all’interno del loro territorio, della missione di combattere la povertà energica e aumentare il benessere diffuso in un percorso di transizione ecologica e tecnologica.

Un investimento
per i privati

Costituire una comunità energetica rinnovabile è un’iniziativa che può partire da qualsiasi soggetto pubblico o privato come, ad esempio, un gruppo di cittadini che abitano all’interno dello stesso quartiere. 

Il primo passo da compiere è individuare l’area in cui si prevede di installare l’impianto – o gli impianti – di produzione e valutare quali fra i potenziali membri della comunità siano nello stesso perimetro dell’impianto. Successivamente vengono raccolti i consensi al trattamento dei dati di tutti i potenziali membri della comunità, insieme ai numeri delle loro forniture (POD), e si interroga il distributore di zona per sapere quali tra i soggetti interessati si trovino nello stesso perimetro.

Le comunità energetiche non hanno scopo di lucro, la forma più comune in cui vengono costituite è quella di associazioni non riconosciute, tramite un semplice contratto registrato fiscalmente con basse spese di gestione e iter burocratici snelli. Ogni comunità è caratterizzata da uno statuto non discriminatorio e inclusivo verso tutti i soggetti interessati a partecipare e in possesso dei requisiti richiesti. La struttura organizzativa è aperta e non prevede barriere d’ingresso come impegni di finanziamento o costi di iscrizione. 

Un'opportunità
per le aziende

Un esempio delle potenzialità di una CER? Prendiamo come riferimento un’azienda avente a disposizione abbastanza spazio sulla copertura del proprio immobile per un impianto di taglia 1MW. L’azienda potrà scegliere tra due opzioni per il dimensionamento dell’impianto.

Nel primo caso potrà decidere di produrre solamente l’energia necessaria al proprio fabbisogno, installando un’impianto di dimensioni tali da non saturare l’area disponibile sulla copertura. I benefici dell’impianto si tradurranno in un risparmio in bolletta legato all’autoconsumo e in ricavi derivanti dal surplus energetico venduto in rete.

Nel secondo caso, l’azienda potrà installare un impianto con di taglia maggiore e partecipare alla costituzione di una CER. Conseguentemente, oltre ai ricavi derivanti dal risparmio in bolletta e dalla vendita dell’energia in eccesso alla rete, i benefici economici della CER deriveranno inoltre dalla condivisione dell’energia in eccesso con gli altri membri che la costituiscono. 

I vantaggi derivanti dalla costituzione di una CER da parte della aziende non sono esclusivamente economici ma anche sociali. In questo scenario, le aziende hanno il ruolo di vere protagoniste, all’interno del loro territorio, della missione di combattere la povertà energica e aumentare il benessere diffuso in un percorso di transizione ecologica e tecnologica.

Come entrare
in una CER?

Fatti guidare da noi!

Ti accompagniamo
verso la transizione energetica

Ti rendiamo protagonista della rivoluzione energetica

Analizziamo il tuo profilo energetico e i tuoi obiettivi per aiutarti a creare un modello virtuoso basato sulla produzione e la condivisione dell’energia, insieme alla tua comunità.

Ti rendiamo protagonista della rivoluzione energetica

Analizziamo il tuo profilo energetico e i tuoi obiettivi per aiutarti a creare un modello virtuoso basato sulla produzione e la condivisione dell’energia, insieme alla tua comunità.

Ottimizziamo i vantaggi per la tua comunità

Grazie ad un’energia più digitale e impianti più tecnologici aiutiamo la tua comunità a gestire i consumi in maniera più efficiente, riducendo gli sprechi e valorizzando i benefici sociali permessi dalla condivisione dell’energia.

Ottimizziamo
i vantaggi
per la tua comunità

Grazie ad un’energia più digitale e impianti più tecnologici aiutiamo la tua comunità a gestire i consumi in maniera più efficiente, riducendo gli sprechi e valorizzando i benefici sociali permessi dalla condivisione dell’energia.

Mettiamo la nostra esperienza al tuo servizio in ogni fase

14 anni di solido knowhow tecnico-progettuale nel fotovoltaico e un servizio di consulenza dedicata per guidarti nell’attivazione della comunità, individuando i soggetti coinvolti e aiutandoti a progettare e definire ogni aspetto gestionale e operativo.

Mettiamo
la nostra esperienza
al tuo servizio
in ogni fase

14 anni di solido knowhow tecnico-progettuale nel fotovoltaico e un servizio di consulenza dedicata per guidarti nell’attivazione della comunità, individuando i soggetti coinvolti e aiutandoti a progettare e definire ogni aspetto gestionale e operativo.

Domande frequenti

Trova tutte le risposte sulle comunità energetiche rinnovabili

Possono partecipare tutti: persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, che volontariamente decidono di costituirsi in forma giuridica

Quando l’impianto entra ufficialmente in esercizio, la comunità può fare istanza, anche tramite un’azienda esterna allo scopo delegata, al GSE – o Gestore dei Servizi Energetici, 

Per ottenere gli incentivi previsti dalla legge per l’energia condivisa.

Gli incentivi vengono riconosciuti solamente in riferimento all’energia condivisa all’interno della comunità, non a tutta l’energia prodotta, di conseguenza ci si riferisce all’energia consumata dai membri della CER nella stessa fascia oraria di produzione. 

Quando la produzione sia superiore al consumo , per l’energia in eccesso viene riconosciuto alla comunità l’esclusivo valore economico dell’energia, senza benefici ulteriore. Il surplus di energia in questione può anche essere immagazzinato in sistemi di accumulo per essere utilizzato quando gli impianti di energia rinnovabili non sono in funzione (ad esempio durante la notte, nel caso di un impianto fotovoltaico, o in condizioni di assenza di vento, nel caso di un impianto eolico) o in casi di necessità, come per far fronte a picchi di domanda. 

A livello pratiche, ogni membro della comunità continua a pagare per l’intero la bolletta al proprio fornitore di energia elettrica, ma riceve periodicamente dalla comunità un importo per la condivisione dei benefici garantiti da essa stessa.

Il compenso in questione non è tassato ed equivale a una riduzione della bolletta.

Ogni membro della CER deve installare un energy box, un dispositivo che permette il collegare l’edificio e l’impianto alla rete locale, assicurando in tempo reale la condivisione delle informazioni relative alla produzione, all’autoconsumo, alla cessione e al prelievo dell’energia. 

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